Stati Uniti on the road

Dove: California, Nevada, Utah e Arizona, Usa 🇺🇸

Come: Viaggio di coppia, fai da te.

Quando: Agosto 2019.

Budget: €€€

Durata: 20 giorni.

Voli: Swiss Air, un solo scalo a Zurigo, durata volo 12 ore circa. I voli sono stati acquistati a febbraio per agosto.

Visto: per entrare negli USA serve l’Esta (Electronic System for Travel Authorization), lo puoi richiedere in autonomia, collegandoti al sito.

Un viaggio on the road di 3 settimane tra California, Nevada, Utah e Arizona. Da quanto tempo lo sognavo? Tantissimo, soprattutto per riuscire a vedere con i miei occhi tutti quei luoghi che avevo visto fino a quel momento solo nei film o nelle serie TV. Eppure non mi ero mai veramente interessata ad organizzare un on the road di questa portata fino a che, verso la fine del 2018, fantasticando sul viaggio dell’estate, Davide non mi ha chiesto Andiamo in America? (è vero, ultimamente sta decidendo sempre lui le mete dei nostri viaggi! 🙃 vedi Zanzibar e Maldive). E così, verso fine ottobre 2018, ho iniziato a spulciare gli hotel e a buttare giù un possibile itinerario… ed eccolo qui!

USA on the road: itinerario di viaggio

C’è così tanto da raccontare e così tanto da consigliare! Questo sarà un resoconto di viaggio un po’ diverso dagli altri vista la mole di informazioni che scriverò qui sotto… Ma andiamo per ordine e iniziamo con la prima città, nonché tappa di arrivo e di partenza del nostro tour americano 🇺🇸.

Los Angeles

LA, ovvero la città degli angeli. Non avevo grandi aspettative prima di arrivare, è vero parliamo della California, quella che tutti sognano di visitare almeno una volta nella vita, eppure più volte avevo sentito parlare male della città, non volevo quindi essere delusa. Invece devo dire che l’ho apprezzata e amata, non tanto come grande città, quanto come insieme di quartieri differenti, a tratti strani, ma tutti assolutamente da scoprire, quasi delle piccole cittadine a sé stanti. Ci abbiamo dedicato in totale 4 giorni. Troppi? Troppo pochi? Per noi, il giusto. Il primo giorno è praticamente volato via tra ritiro bagagli, ritiro auto, ricerca della strada verso l’hotel… e poi cerca di ambientarti nelle enormi highways americane 🤪… E così ci è rimasta praticamente solo la serata libera che abbiamo dedicato ad un primo assaggio di America, con un hamburger da In-n-out.

Per le strade di LA

Nei tre giorni successivi invece siamo stati rispettivamente a Downtown, Hollywood, Beverly Hills, Malibu, Santa Monica, Venice Beach. E per finire, gli Universal Studios.

Downtown non è niente di che, la vedi perché a mio avviso non puoi non andarci visto che sei in città, ma non ha molto da offrire. Inoltre non c’era quasi nessuno per le strade… forse perché era agosto? Non lo so, ma so per certo che qui troverai parcheggi salati e cappuccini altrettanto cari 😂 Merita una menzione il Grand Central Market, il mercato coperto che ho trovato interessante e che avrei scelto volentieri per un pranzo o una cena se fossi stata in zona nei giorni successivi (purtroppo non è successo).

Nel pomeriggio ci siamo spostati sulla Walk of Fame, in zona Hollywood, per una passeggiata sulla famosa strada delle stelle. Stelle che a stento riconoscevo, ma la Walk è abbastanza lunga e a mano mano che ti avvicini al centro della via e al Teatro Cinese spuntano i nomi più interessanti e conosciuti. Anche qui conti salati, anche solo per una birra, ma siamo in America no?

La giornata non era ancora finita, avevamo ancora una zona della città da visitare per quel giorno: Beverly Hills! Forse il mio quartiere preferito, molto ordinato e pulito, con queste stupende ville una a fianco all’altra e tutte così diverse. Ovviamente non poteva mancare una passeggiata a Rodeo Drive… ricordi il famoso film con Julia Roberts? Ormai si era fatta sera e per cena ci siamo spostati su Sunset Boulevard, da Mels, locale in stile anni ‘50 trovato grazie ai post di Alessia Marcuzzi (che è stata qui qualche giorno prima di noi).

Pretty Woman goes shopping

Malibu, Santa Monica e Venice Beach

Il giorno 3 lo abbiamo dedicato alle famose spiagge della California! ☀️ Sveglia di mattina presto e via di corsa sulla Highway che costeggia l’oceano. La prima destinazione della giornata è stata Malibu, la più lontana da LA, ma avevo deciso di allungare la strada la mattina per poi tornare indietro la sera, per essere così al tramonto in zona Venice (scelta che ti consiglio). Malibu è una zona tranquilla caratterizzata da ville grandi e piccole a ridosso della spiaggia (probabilmente di proprietà di qualche star di Hollywood), qualche ristorante (tra cui il famoso Nobu) e un pontile dove fare una passeggiata fino alla fine, dove troverai un delizioso locale ideale per un pranzo o una colazione (cara ovviamente 🤑 ma deliziosa!), il Malibu Farm Pier Cafe. Diciamo un primo assaggio di California.

Malibu Pier

Tornati in auto, ci siamo spostati verso la seconda meta della giornata, Santa Monica. Una enorme spiaggia di sabbia dorata con al centro il famoso Pier. Sicuramente l’avrai visto in numerosi film: un molo lunghissimo con sopra niente meno che un intero luna park! Musica, cibo, personaggi strani… e in fondo una bellissima sorpresa (vedi foto qui sotto)! Lo sapevi che in questo punto termina la famosa Route 66?

Terza e ultima tappa della nostra giornata a tema mare, Venice Beach, ovvero la nostra spiaggia preferita dove abbiamo trascorso il pomeriggio fino al tramonto. L’atmosfera qui è davvero speciale: innanzitutto ricorda molto Baywatch e già questo ci ha gasato tantissimo, inoltre ci sono un sacco di locali e negozi lungo la spiaggia dove poter fare una passeggiata o bere qualcosa. Infine lo skate park: quanto sono cool i ragazzi che si lanciano sulla tavola inscenando mille acrobazie?

Tramonto californiano

L’ultimo giorno a LA lo abbiamo dedicato principalmente agli Universal Studios. Avevo acquistato il biglietto qualche giorno prima della partenza, direttamente dal sito Get Your Guide, e alle 8:30 della mattina eravamo già pronti ad entrare nel parco. Fortunatamente non abbiamo trovato code, siamo entrati senza aspettare troppo e all’interno la giornata è trascorsa senza intoppi. Consiglio quindi di arrivare presto per non incappare nella ressa (e di andare magari in settimana, per evitare le lunghe code del weekend). Verso il tardo pomeriggio abbiamo deciso di uscire dal parco e avendo ancora qualche ora prima del tramonto a nostra disposizione le abbiamo dedicate alle colline di Hollywood (e devo ammettere che dopo una giornata frenetica passata agli Studios è stato davvero rilassante camminare un po’ nella natura). Abbiamo lasciato l’auto sotto le colline e siamo saliti a piedi attraversando un bel parco, fino in cima all’Osservatorio Griffith. Il panorama da qui è davvero stupendo! Consiglio di portare sempre con sé una felpa, verso il tramonto l’aria diventa fresca.

Hotel: abbiamo soggiornato 4 notti all’Hollywood Inn Suites, una nuova struttura con camera molto grande e un lettone super comodo. Arredamento moderno, parcheggio gratuito e cappuccino gratis ogni mattina! Ci siamo trovati molto bene, nulla da dire. L’unica pecca forse la posizione un po’ decentrata (vicino alla zona aeroporto), ma alla fine a Los Angeles tutto è lontano da tutto, l’auto serve per raggiungere qualsiasi punto della città. Attenzione al traffico…

Sequoia National Park

Se entri nel sito leggi in prima pagina “A land of Giant” e in effetti è davvero così, qui vivono i giganti! Ma andiamo per gradi… Dopo aver lasciato la città di LA ci siamo diretti verso quella che sarebbe stata la nostra seconda destinazione del tour ed il nostro primo parco: il Sequoia National Park. Dopo circa un paio d’ore alla guida ci siamo fermati nella cittadina di Bakersfield (dove avevamo prenotato l’hotel per la sera) per lasciare i bagagli più pesanti, ma siamo subito ripartiti con destinazione il parco (che dall’hotel distava ancora circa un paio d’ore d’auto. Sì, le distanze in America sono enormi!). All’ingresso abbiamo deciso di acquistare il pass annuale ovvero la card America the Beautiful: con un costo di 80$ ti permette di entrare nei parchi americani (ti conviene farla per risparmiare solo se nel tuo on the road inserisci almeno 3 parchi).

I giganti

Il parco lo si gira in auto o almeno fino in quota dove si raggiunge la Giant Forest, casa delle sequoie. L’impatto è davvero forte e le sequoie sono davvero… giganti! E’ incredibile pensare che questi alberi si trovano solo qui, in questa area della Sierra Nevada. Il parco è ben organizzato, è possibile guidare fino alle principali aree di interesse oppure usufruire del servizio navetta gratuito. Passeggiare in questo ambiente naturale, ammirare le sequoie, osservare gli scoiattoli e godere del clima mite della montagna è stato davvero molto, molto rilassante (e rigenerante).

Sequoie giganti

Hotel: come anticipato prima, abbiamo soggiornato nella cittadina di Bakersfield. Abbiamo scelto questo punto d’appoggio in quanto a metà strada tra il Sequoia National Park e la nostra tappa successiva, la Death Valley (guarda qui). Essendo arrivati la sera, non abbiamo visitato nulla della città, se non il ristorante per la cena (il mitico Denny’s, che come dice la mia amica @Ilaria, molto spesso in America ti salva la vita e il portafogli!). L’hotel scelto per questa tappa è stato La Quinta by Wyndham Bakersfield North. Ho dato un bel 10 a questa struttura: il personale è stato sempre molto gentile e disponibile con noi, oltre che sempre sorridente, la camera era grande e molto pulita, il parcheggio gratuito e la colazione inclusa. Ben fatto La Quinta!

Death Valley

Durante un on the road non c’è mai tempo da perdere, si deve procedere spediti secondo il programma prestabilito… e così il giorno successivo siamo ripartiti di buon’ora, destinazione Death Valley! Anche in questo caso il parco lo si attraversa completamente in auto in primis perché è immenso, ma soprattutto perché le temperature sono davvero molto alte, almeno in agosto. Curiosità: il picco di temperatura massima del parco si è avuto il 16 settembre 1913 quando sono stati registrati ben 56,7 °C! La Valle della Morte si trova ancora in California, ma termina in Nevada quindi una volta usciti abbiamo cambiato stato per la prima volta durante il nostro viaggio.

L’ingresso della Valle della Morte

Inutile dire che anche questo parco è organizzato molto bene: strade ben segnalate, pulite e praticamente perfette, servizi wc presenti anche in queste aree deserte (tutti i parchi americani sono molto, molto puliti e organizzatissimi!). La Death Valley mi è piaciuta molto perché presenta delle zone molto diverse tra loro: ci sono le dune di sabbia, le rocce colorate, il Badwater Basin ovvero un bacino di un grande lago preistorico prosciugato posto nel punto più basso del Nord America (ben 86 metri sotto il livello del mare)… Qui è dove abbiamo registrato la temperatura più alta di tutta la vacanza, 50 gradi! 🥵 Importante ricordare che: ci sono solo un paio di pompe di benzina nel parco, forse tre, meglio arrivare con il pieno alla macchina; sempre al centro della Valle si trova un’oasi dove è possibile acquistare qualcosa di fresco e qualcosa da mangiare (noi ci siamo presi dei panini e un gelato) ma per il resto tutto deserto!

50 gradi e sentirli tutti!

Hotel: ti ho detto prima che uscendo dalla Death Valley si entra in un nuovo stato, il Nevada. Abbiamo deciso quindi di dormire nella prima cittadina superato il confine, Beatty, una piccola città da vero film made in USA! L’hotel scelto per questa pausa è stato in realtà un motel, il Death Valley Inn & RV Park. L’ho trovato molto carino e poi ci piaceva l’idea di provare finalmente un motel americano. Stanza grande, pulita, colazione non inclusa (non viene servita in questa struttura) ma nessun problema: difronte c’è un locale vintage chiamato Mel’s (non è lo stesso di LA) che è stato perfetto per la nostra breakfast americana. Sempre qui a Beatty ti segnalo un saloon dove cenare: l’Happy Burro Chili and Beer. Ricordo ancora oggi l’atmosfera rilassata che si respirava qui e la tranquillità della gente del posto. Senza dimenticare che fuori dalle grandi metropoli costa tutto molto meno, eravamo felici di poter spendere i nostri dollari con tranquillità! 😀

Las Vegas, baby!

Finalmente era giunta l’ora di dirigersi verso una delle città che più avevo voglia di visitare, Las Vegas. Dopo circa 3 ore di guida nel nulla che più nulla non si può, sulla strada si apre una valle e si intravedono i primi grattacieli. Da questo punto in poi tutto diventa esagerato: hotel che sembrano mini città, palazzi stranissimi, personaggi in costume che girano per le strade, caldo, luci, suoni, casinò e fontane danzanti! Benvenuti a Las Vegas! Come prima cosa siamo andati alla ricerca del nostro hotel e del parcheggio (che non è una cosa così semplice visto il traffico) e successivamente ci siamo diretti verso il check in per lasciare i bagagli e partire così alla scoperta della città. L’hotel che abbiamo scelto è stato il Flamingo, struttura consigliata da amici e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Mi è piaciuto subito perché è un hotel tutto pink 💓e con all’interno una piccola riserva naturale dove ci sono dei veri fenicotteri rosa! La camera era ampia il giusto, ben arredata e ovviamente pulita… ma la vera chicca è stata la favolosa vista sulla Strip e sul Caesars Palace. Inoltre l’hotel ha qualcosa di storico, essendo stato uno dei primissimi casinò ad essere costruito a Las Vegas. Consiglio di passare un pomeriggio in piscina per qualche ora di relax e per gustare un big Margarita (pagato ben 27$!).

Flamingo by night
Pool Party & Margarita

A Las Vegas siamo stati 2 notti perché non volevamo correre subito verso la tappa successiva e anche perché da questa città potevamo raggiungere lo Zion Park… ma non ci sono solo parchi vicino a Las Vegas, c’è anche qualcosa di diverso che ha stuzzicato subito la nostra curiosità. La famosa Area 51! 👽Cosi, abbiamo deciso di mettere in pausa per un giorno la natura (lo Zion lo vedremo la prossima volta) e di andare alla ricerca di alieni. In due ore circa di auto – nel nulla (che strano) – si arriva a quella che è stata definita la Extraterrestrial Highway, ovvero la strada che porta ad un paesino dimenticato dal mondo, Rachel, e ovviamente all’ingresso dell’Area 51.

Sulla strada troverai: un capanno adibito a museo/negozio di souvenir con all’esterno un alieno gigante, il cartello stradale che segnala l’inizio della strada dove scattare una fotografia, un locale/hotel/hamburgeria a tema alieni (carino ed economico) e ovviamente l’ingresso dell’Area 51 (che altro non è che un cancello con infiniti cartelli di divieto e telecamere ovunque). Vale la pena? Per noi sì, è stato strano essere lì fisicamente in quella famosa area così misteriosa ed osservare i caccia che volavano radenti la valle. Sulla via del ritorno abbiamo poi deciso di allungare un po’ la strada e arrivare fino alla Hoover Dam (se hai visto il film Transformers sai di che cosa sto parlando). Un consiglio: la diga si trova al confine tra due stati, il Nevada e l’Arizona. Il parcheggio in Nevada costa qualcosa come 10$ mentre in Arizona è gratuito…

Diga di Hoover

Monument Valley, Horseshoe Bend e Lake Powell

Ciao ciao deserto del Nevada 🌵 è tempo di continuare il tour verso la famosa Monument Valley e di sconfinare ancora una volta in un nuovo stato, in questo caso l’Arizona. Questo tratto di strada è stato il più lungo tra tutti quelli affrontati perché dovevamo arrivare prima di tutto fino alla città di Page (in circa 4 ore) e poi da lì proseguire verso la Monument Valley che altrimenti non avremmo visto. 6 ore in totale per raggiungere la riserva indiana ed entrare finalmente nella valle. La Monument Valley è uno dei simboli degli Usa occidentali e si trova al confine tra due stati, Utah e Arizona, in un’area abbastanza isolata che dista più di 70 km dalla cittadina più vicina, Kayenta. Anche in questo caso, la valle si visita in auto e man mano che si arriva in prossimità dei punti più interessanti è possibile fermarsi e fare qualche passo nell’area o scattare qualche fotografia.

Monument Valley

Ti consiglio di restare qui fino al tramonto per godere dello spettacolo della luce sulla terra rossa. Se vuoi, è possibile dormire all’interno della valle, presso l’hotel The View. Attenzione perché questo parco non è coperto dal pass America the Beautiful in quanto riserva indiana; è necessario acquistare il biglietto d’ingresso in loco oppure online (ingresso standard a 20$).

Tornati a Page, il giorno successivo abbiamo suddiviso il tempo a nostra disposizione in tre attività: mattina Horseshoe Bend, mezzogiorno Antelope Canyon e pomeriggio Lake Powell. È tutto molto vicino, nei pressi della cittadina, motivo per il quale è stata scelta per il nostro stop di due notti.

Horsehoe Bend
Antelope Canyon
Relax al Lake Powell

Una menzione particolare merita l’Antelope Canyon, un canale di sabbia scavato dalla forza delle acque e percorribile a piedi insieme ad una guida Navajo. I giochi di luce e ombre al suo interno sono incredibili, cerca di prenotare il tour intorno a mezzogiorno, l’orario migliore. Anche in questo caso il biglietto si acquista a parte, online, ed è necessario muoversi per tempo, anche un anno prima, i posti vanno letteralmente a ruba!

Hotel: come anticipato, abbiamo dormito a Page, in Arizona. L’hotel che abbiamo scelto è stato il Days Inn & Suites by Wyndham Page Lake Powell. Avevamo una stanza grande con due letti da una piazza e mezza. La colazione era inclusa e come sempre pulizia impeccabile. La struttura è dotata di una piscina che non abbiamo però utilizzato, in quanto durante il nostro pomeriggio libero abbiamo preferito fare un tuffo al Lake Powell. Anche questo hotel approvato a pieni voti!

Grand Canyon

La tappa successiva è stata di sicuro la mia preferita per quanto riguarda i parchi naturali, finalmente siamo arrivati al Grand Canyon National Park. Partiti da Page, abbiamo percorso una strada di circa un paio d’ore fino ad arrivare all’ingresso nord del Canyon. La strada di per sé è stata molto bella in quanto ci ha permesso di passare dal panorama roccioso e arido di Page fino ad una vera e propria foresta. Il cambiamento non è stato solo di scenario ma anche di temperature: in poche ore siamo arrivati a soli 20 gradi (eravamo partiti da 35…)! Abbiamo deciso di fermarci nella parte nord del parco per godere di un giorno off, senza wifi, senza troppe persone intorno, solo natura all’interno di un vero e proprio bosco, quello che caratterizza appunto la parte nord del Canyon. Qui abbiamo dormito una notte al Grand Canyon Lodge North Rim, un insieme di carinissime casette di legno dislocate nella foresta. Anche in questo caso le stanze vanno prenotate per tempo, noi ad esempio abbiamo riservato la camera già a febbraio per agosto.

Grand Canyon Nord

Qui abbiamo dedicato la nostra giornata ad una passeggiata fino ai punti panoramici più belli e ad una escursione in auto per raggiungere le aree più distanti dal Lodge che meritano di sicuro una visita. La parte nord del Grand Canyon non è molto affollata, si vive veramente a contatto con la natura (e con gli scoiattoli!) e ci si disconnette da tutto (il wifi non c’è e il telefono non prende). E’ stato stupendo ascoltare il vento, ammirare questo spettacolo della natura, osservare il tramonto e la sera l’immensità della via lattea… Consiglio anche di cenare presso il ristorante del Lodge, molto carino e dotato di vetrate a strapiombo sul Canyon. Un po’ caro rispetto ai soliti ristoranti, ma vale la pena per chiudere in bellezza una giornata perfetta.

In realtà la visita nel Grand Canyon non era ancora finita, infatti il giorno seguente dal nord siamo passati al sud. Guardando sulla mappa noterai che l’ingresso nord e quello sud, in linea d’aria, non sono poi così distanti… in realtà per raggiungere la parte più meridionale del parco devi calcolare almeno 3 ore di strada perché dovrai costeggiare il Canyon fino al raggiungimento dell’ingresso successivo.

Grand Canyon National Park

Noi abbiamo deciso di entrare da est e percorrere la famosa Desert View che costeggia la parte sud del Canyon, fino al Visitor Center. Anche in questo caso ci siamo fermati nei punti più importanti per dare un’occhiata e per scattare qualche foto ricordo.

Hotel: il secondo hotel che abbiamo dedicato al Grand Canyon in realtà si trovava fuori, a circa un’ora di distanza, nella cittadina di Flagstaff, il Little America. Super consigliato: per la pulizia, per la bellezza della struttura, per la piscina comoda per un tuffo rinfrescate dopo il tour del parco, per il servizio e la modernità della camera 😍 Voto 10+.

Route 66

Arrivare a Flagstaff significava per noi solo una cosa: percorrere la famosa Route 66! Per chi ancora non lo sapesse, la strada più famosa d’America si estende fra Chicago e Santa Monica e può essere percorsa da Ovest a Est (partendo da Chicago) o da Est a Ovest (partendo da Santa Monica. Ricordi la nostra foto sul famoso Pier?). Purtroppo la Route 66 ufficialmente non esiste più, in quanto alcuni tratti sono stati assorbiti dalla moderna Interstatale 40. Per questo è importante prestare particolare attenzione ai cartelli stradali e ogni qualvolta si avvista il riferimento alla strada storica è necessario svoltare e uscire. Sulla Route 66 sono 4 i punti che ti segnalo e che abbiamo visitato personalmente: Flagstaff, Williams, Seligman e Oatman.

Flagstaff è stata la nostra città di partenza, dove abbiamo trascorso anche una notte. Ti consiglio sicuramente una sosta in quanto si tratta di una cittadina americana molto caratteristica e piacevole da visitare. Williams si trova subito dopo Flagstaff (sulla strada verso la California per intenderci) e merita un pit stop, magari per il pranzo come abbiamo fatto noi. Le tappe più interessanti sono però state le due successive, Seligman e Oatman. La prima in quanto si narra essere la città che ha ispirato il famoso film animato Cars, la seconda perché rappresenta una vecchia città mineraria, in stile western, semi abbandonata, ora popolata da simpatici burros (asini) che circolano liberi per le strade. Consiglio di arrivare qui entro le ore 17:00 per trovare i negozi e i ristoranti aperti. Purtroppo al nostro arrivo era già tutto chiuso e la città sembrava quasi abbandonata, un che di spettrale ma affascinante al tempo stesso!

Sulla strada verso la destinazione successiva non perdere poi lo spettacolo del tramonto, nel pieno deserto del Mojave.

Sunset lovers

Hotel: abbiamo passato la notte presso il Days Inn by Wyndham Lake Havasu, nella città di Lake Havasu. Non consiglio né la città, né l’hotel, ma avevamo necessità di spezzare il tragitto e di fermarci per la notte prima di ripartire verso la California.

Joshua Tree (and back to California!)

Siamo quasi giunti al termine del nostro viaggio americano on the road. Ultimo parco sulla lista: il Joshua Tree National Park. Da Lake Havasu City ci siamo diretti verso ovest, per rientrare ancora una volta in California. Prima di raggiungere la nostra destinazione finale (San Diego), ci siamo fermati per qualche ora all’interno del parco, che prende il nome dell’albero che lo caratterizza. Si tratta di una pianta appartenente al genere dello Yucca, detta anche “albero di Giosuè” in italiano. Il nome Joshua Tree fu dato infatti da un gruppo di coloni mormoni che attraversarono il deserto del Mojave nella metà del XIX secolo. La particolare forma dell’albero ricordò loro una storia della Bibbia nella quale Mosè alzava le braccia al cielo per pregare e solo quando le sue braccia erano alte, Giosuè ed il suo esercito vincevano (Fonte: Wikipedia). 

Il Joshua Tree

Si tratta di una regione assolutamente selvaggia ma comunque non così lontana dalla civiltà, visto che Palm Springs si trova a 50-60 km ad ovest. All’interno del parco ti segnalo alcuni punti da visitare: in primis, il Cholla Garden, caratterizzato da una distesa infinita di cactus, poi la Skull Rock, roccia a forma di teschio come dice il nome stesso, tappa obbligatoria per qualche foto. Infine, tutti i Joshua Tree che caratterizzano questo territorio e che si estendono a perdita d’occhio nella valle. C’è da dire che dopo aver visto tutti i parchi precedenti, quest’ultimo non ci sembrava niente di che, ma essendo sulla strada verso la costa ed essendo compreso nella tessera parchi, perché non visitarlo? Curiosità: i paesaggi del parco sono stati fonte di ispirazioni per numerosi artisti, tra cui gli U2 che hanno intitolato il loro album (1987) The Joshua Tree, scattando qui la foto della copertina.

San Diego

Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio, la città di San Diego. Bella, pulita, grande ma non troppo, ottimi locali, bellissime spiagge dove rilassarsi e aspettare il tramonto. Si capisce che abbiamo amato San Diego? 🧡Siamo rimasti qui per 4 giorni, per rilassarci dopo tutte le miglia percorse e goderci un po’ di mare prima del rientro in Italia. Il primo giorno è praticamente volato via velocemente, visto che siamo arrivati nel pomeriggio e ci siamo dedicati qualche ora di relax in piscina, per riprenderci dal caldo del deserto e dalle ore trascorse in auto. Il primo è stato anche il giorno con il tramonto più bello, San Diego ci ha accolti davvero nel migliore dei modi!

La sera ci siamo invece dedicati alla visita della parte più vecchia della città, la Old Town, poco distante dal nostro hotel (ma sempre raggiungibile solo in auto, queste città americane non sono vivibili a piedi a causa delle enormi distanze tra i diversi quartieri). Qui mi sento di consigliare la Fiesta de Reies, un ristorante in perfetto stile messicano al centro della Old Town dove si fa festa tutte le sere, si beve tequila e si gustano enormi burritos!

Finalmente avevamo a disposizione tre giorni per un po’ di vita da spiaggia. Ecco le zone di San Diego che abbiamo visitato. La Jolla, un’elegante area sul mare nota per la sua costa rocciosa. I punti d’interesse principali sono La Jolla Cove, la baia composta da rocce e sabbia granulosa, e Seal Rock, con i leoni marini e le foche che si stendono sugli scogli per prendere il sole (puoi avvicinarti e scattare foto… ma che puzza!). La Jolla Cove è una riserva ecologica di 6000 acri con quattro habitat da tutelare; per questo motivo non è possibile pescare, raccogliere conchiglie, utilizzare materassini, praticare kayaking o surf. Proseguendo in direzione nord, si incontra però La Jolla Shores, una lunga spiaggia sabbiosa di oltre un chilometro e mezzo dove è possibile nuotare in acque tranquille e praticare tutte le attività legate al mare.

Leoni marini al sole
Operazione abbronzatura!

The Mission Beach, ovvero una spiaggia molto simile a Venice a Los Angeles. Questa zona ci è piaciuta davvero molto, tanto che ci siamo tornati più volte, sia per la spiaggia in sé, che per i locali lungo l’oceano, dove gustare una birra ghiacciata al tramonto, ma soprattutto per la vita che ruota attorno a questo luogo. Qui puoi osservare persone di qualunque tipo: giovani coppie innamorate, famiglie, sportivi, fotografi, amanti del surf… per non parlare dei tramonti, i migliori! A ridosso della spiaggia si trova inoltre il Belmont Park, un piccolo parco divertimenti con montagne russe di legno costruite nel lontano 1925.

Coronado Beach, definita da molti come la più bella spiaggia degli Stati Uniti. In effetti è molto bello e rilassante passeggiare lungo questo tratto d’oceano e osservare le perfette ville californiane che si stagliano lungo la costa (ci sono case che costano milioni di euro qui, le ho cercate così giusto per informazione 😅). Il quartiere è molto ordinato e pulito, le case sono perfette, la spiaggia in ordine… un luogo tranquillo dove trascorrere qualche ora di puro relax. Sicuramente merita una menzione il famoso Hotel Coronado: costruito nel 1888 e dichiarato monumento storico nazionale nel 1977, è un vero e proprio tesoro americano, scelto da celebrità, dignitari e presidenti degli Stati Uniti. E’ stato protagonista nel 1959 del film A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, con Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon.

E per finire, Imperial Beach, una lunga e ampia spiaggia con protagonista un lungo molo. Questa è stata la spiaggia che ci è piaciuta di meno, in quanto un po’ decentrata (si trova praticamente al confine con il Messico) e quando ci siamo stati noi era anche poco frequentata. In realtà, più che una semplice spiaggia si tratta di una cittadina vera e propria e si trova a circa 30 minuti da San Diego.

Hotel: a San Diego abbiamo alloggiato 4 notti al The Atwood Hotel, un hotel davvero molto carino. La stanza era grande – come al solito – pulitissima e ben ordinata. Dava proprio la sensazione di essere in una località di mare. La struttura ricorda molto quella di un motel, per cui ogni stanza si affaccia direttamente sul cortile e sulla piscina e le auto vengono parcheggiate direttamente sotto. Appena arrivati, i ragazzi alla reception ci hanno accolti con il sorriso, ci hanno dato qualche consiglio su come visitare la città e si sono resi disponibili a cambiarci stanza se quella assegnata non risultava essere di nostro gradimento. Hotel assolutamente approvato! Purtroppo la colazione non veniva servita, ma nessun problema: al centro del cortile c’è un locale dove poter gustare degli ottimi pancakes (e dove ordinare anche una pizza, la sera).

The Atwood Hotel
@divenirio and the pool

Una nota particolare la voglio dedicare al Noble Experiment, uno speakeasy nascosto nel cuore della downtown di San Diego. E quando scrivo nascosto intendo per davvero! Trovarlo non è stato per niente facile, si trova infatti all’interno di quello che sembrava essere un finto ristorante e per accedere abbiamo dovuto varcare una porta segreta. Esclusivo, nascosto, sorprendente, un locale super dove gustare degli ottimi cocktails.

Mexico!

… ma a proposito: vuoi non farti mettere il timbro messicano sul passaporto?? Uno degli ultimi giorni a nostra disposizione in città abbiamo deciso di passare il confine e visitare la prima città messicana vicina a San Diego, Tijuana. Nel 1848, in seguito alla Guerra messicano-statunitense, il Messico perse l’Alta California e la città cominciò a cambiare il suo volto, divenendo un importante centro al confine con gli Stati Uniti. Quindi perché non visitarla? Devo ammettere che inizialmente ero un po’ titubante, leggendo i vari post in rete avevo infatti trovato pareri discordanti su questa gita di un giorno. Però la curiosità era forte e sapere di poter entrare in suolo messicano anche solo per un giorno ci affascinava. Mi sono decisa dopo aver chiesto informazioni alla receptionist (messicana) del nostro hotel, la quale ci ha rassicurati e ci ha comunicato che è una prassi comune andare a Tijuana solo per una gita, partendo da San Diego. Ci siamo così convinti e siamo partiti! 🇲🇽

Oltre il muro

Come passare il confine? Semplice: parcheggia l’auto nell’ultimo outlet di San Diego, attraversa la strada, entra al controllo passaporti… e il gioco è fatto! Non abbiamo trovato particolari code e così siamo entrati facilmente in suolo messicano. Meglio attraversare il confine in auto o a piedi? A piedi, assolutamente. Prima di tutto perché l’assicurazione USA non copre eventuali danni provocati o subiti in Messico, in secondo luogo per evitare il traffico e i lentissimi controlli delle auto.

Dal confine ho letto che molti chiamano un taxi per arrivare in centro, noi in realtà ci siamo andati a piedi, in 5 minuti eravamo lì. Ammetto che arrivando dagli Stati Uniti l’impatto con questa città è stato forte, nel senso che la differenza si nota, lo sporco è ovunque e così il degrado degli edifici e delle strade. Però chi mi segue sa che amo questi paesi e infatti non ho avuto problemi ad ambientarmi fin da subito! Quindi, cosa vedere a Tijuana? Principalmente le cose da fare sono: passeggiare sulla Avenida Revolucion dove troverai infinite farmacie, ristoranti e negozietti di souvenir; visitare la Catedral de Nuestra Señora de Guadalupe e il mercato coperto lì vicino. Infine, fare un salto da Caesar’s, casa della leggendaria Caesar’s Salad. Si narra infatti che Cesare (un italiano) inventò l’insalata a casa sua a Tijuana nel fine settimana del Giorno dell’Indipendenza, nel 1924. Noi l’abbiamo assaggiata, dopo che un cameriere l’ha letteralmente composta davanti ai nostri occhi, spiegando ogni ingrediente e ogni step di preparazione. Ah, ovviamente qui costa tutto meno (olè).

Consigli: tirate le somme a fine avventura, ecco i miei consigli per un viaggio on the road in America!

Auto: da casa, abbiamo prenotato l’auto di fascia media direttamente online, dal sito Avis. Una volta in loco, abbiamo chiesto se fosse possibile avere una macchina di categoria superiore ad un prezzo contenuto. Le offerte ci sono quasi sempre: abbiamo così ottenuto una Mustang a soli 300$ in più rispetto alla nostra scelta originaria. E devo ammettere che percorrere le strade USA con una macchina americana fa la differenza…

Patente internazionale: da quello che abbiamo potuto verificare non serve, noi l’abbiamo fatta per scrupolo e per evitare eventuali problemi (non ci hanno mai fermato comunque).

Itinerario: perché abbiamo tralasciato San Francisco? In una prima fase avevo incluso un paio di tappe in più, ovvero da Los Angeles a San Francisco, passando sulla bellissima costa pacifica, e da San Francisco allo Yosemite National Park. Purtroppo però questo avrebbe significato correre in tutte le tappe successive e magari ridurre le giornate di mare e relax previste a San Diego. Abbiamo quindi deciso di lasciare San Francisco e i parchi limitrofi ad un prossimo viaggio negli States.

Hotel: prenotati quasi tutti online tramite Booking. La comodità di questo servizio è che puoi prenotarli e pagare al momento del soggiorno. In questo modo è possibile dilazionare i pagamenti, cosa molto utile visto che si tratta di un viaggio abbastanza costoso (noi ad esempio abbiamo pagato i voli a gennaio, l’assicurazione e l’entrata ai parchi in primavera e il resto durante il viaggio).

Assicurazione viaggio: fondamentale avere una buona assicurazione viaggio perché in America non si scherza con le eventuali spese mediche! Noi l’abbiamo stipulata online, tramite il sito Columbus (di solito usiamo sempre questa compagnia per i nostri viaggi).

Carta di credito: meglio essere forniti di almeno un paio di carte di credito per pagare le strutture o qualsiasi cosa in generale (solo circuiti internazionali), ma soprattutto perché spesso gli hotel trattengono delle somme in qualità di caparra che vengono restituite anche 7 gg dopo aver lasciato la struttura! Fondamentale alzare i massimali 💸

Mancia: qui tocchiamo un tasto dolente. Noi italiani non riusciamo proprio a capire questa cosa del dover lasciare dei soldi in più, eppure negli USA è la prassi. I camerieri chiedono sempre se desideri ricevere il resto, e tu rimani un po’ basito perché magari il conto si aggira sui 30$ e tu hai pagato con una banconota da 50$. Inoltre, non viene calcolato il resto in moneta… Durante le prime settimane ci siamo arresi a questa usanza, ma alla fine col cavolo che lasciavamo la mancia! 😆

Costo della vita: le grandi città sono abbastanza care, una volta usciti nelle zone più remote però i costi scendono. Noi ci siamo organizzati andando ogni tanto al supermercato, ogni tanto in qualche catena di fast food (per fortuna i famosi Danny’s si trovano praticamente ovunque!). Spesso abbiamo diviso le colazioni, non tanto per il risparmio, quanto perché le porzioni sono enormi e un pancake vale veramente per due, a volte anche per tre. Per quanto riguarda il cambio, siamo partiti con 500$ cambiati a casa, per il resto abbiamo prelevato in giro sempre senza problemi. Per fortuna la benzina costa molto meno!

Phon: se come me sei un/una patito/a di capelli in ordine, non portare il tuo phon da casa! Io lo porto sempre con me durante i miei viaggi, ma in questo caso è stato inutile perché in America non ha funzionato nemmeno una volta. Poco male: il clima secco degli Stati Uniti mi lasciava sempre i capelli in ordine, pur usando i classici phon da hotel… Adoro!

Sim: per essere sempre connessi abbiamo acquistato da casa una sim americana con all’interno traffico dati della durata di 20 giorni (la puoi trovare su Amazon). Per noi si è trattata di una spesa inutile in quanto il navigatore della nostra auto altro non era che un cellulare con all’interno una scheda dati che ci ha fatto da wifi per tutta la durata del viaggio! Ma non lo potevamo sapere prima…

In generale: un viaggio meraviglioso! Pulizia incredibile, organizzazione, impossibile perdersi sulle strade americane. Persone sempre cordiali e pronte a darti una mano, ho avuto come la sensazione che fosse tutto facile, facile muoversi, facile parlare e farsi capire, facile vivere… 💚 Sei pronto a partire per un viaggio on the road?

Come prenotare: Booking, TripAdvisor, Avis.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguici su Instagram @muttitravels e iscriviti al Blog se ti va 👇



Aggiornare costantemente il blog con contenuti e reportage di viaggi richiede dedizione, costanza e dispendio economico. Se apprezzi quello che raccontiamo e ti va di sostenere il nostro impegno, facci sentire il tuo affetto con una piccola donazione. ❤️

Una tantum
Mensile
Annuale

Donazione una tantum

Donazione mensile

Donazione annuale

Scegli un importo

€5,00
€15,00
€100,00
€5,00
€15,00
€100,00
€5,00
€15,00
€100,00

O inserisci un importo personalizzato


Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Fai una donazioneDona mensilmenteDona annualmente

In moto fino al Mugello

Dove: Mugello, Toscana, Italia 🇮🇹

Come: Weekend in moto, con amici.

Quando: Giugno 2017.

Budget:

Durata: 3 giorni.

Per due appassionati di moto, di viaggi e di MotoGP come noi non poteva certo mancare un weekend dedicato al Mugello 🏁 Tutto è cominciato una sera di marzo a casa di una coppia di amici. Si parlava di Valentino Rossi, di moto e del Mugello Circuit, anche perché Davide ci era già stato qualche tempo fa… e non mi aveva ancora portata! Così abbiamo deciso di andarci veramente (tutti insieme, in moto) e in pochi minuti avevamo acquistato i biglietti per la gara. Gara che si sarebbe svolta il weekend del 2 giugno, un bel ponte di primavera, dovevamo quindi organizzarci…

Le colline del Chianti

Sì ma fermi tutti: dove si trova esattamente il Mugello?? 😆

A pochi chilometri da Firenze, tra il rincorrersi delle colline, gli alti cipressi, lo sfondo delle vette e dei passi si estende il territorio del Mugello. Acque chete, paesaggio ameno, gente affabile, tranquilla e laboriosa, cibi genuini, i Luoghi dei Medici, le Ville storiche, il tutto alle porte di Firenze. Storia, cultura, qualità dei servizi, in un rinnovato rapporto con la natura, questo è ciò che offre il Mugello. 

www.mugellotoscana.it

Il nostro weekend in Toscana è iniziato così il giorno 1 con il tragitto in moto Milano-Firenze. Ovviamente essendo sulle due ruote non abbiamo scelto di seguire la strada più breve, ma abbiamo attraversato i vari passi dell’Appennino, dedicando quindi l’intera giornata al nostro percorso. Una breve sosta sul Monte Abetone e poi giù verso la Toscana.

Per questo weekend abbiamo deciso di dormire in un paese vicino Firenze, Bagno a Ripoli, per restare fuori dal caos cittadino, ma allo stesso tempo abbastanza vicini per poterci andare ad esempio la sera a cena. Mai scelta fu più azzeccata! Ci siamo ritrovati immersi nelle colline del Chianti, in un paesino situato a pochi minuti di moto da Firenze. Per il pernotto abbiamo scelto una casa su Airbnb, La casa del Casiere: un caratteristico appartamento di 120 mq annesso ad una villa storica immersa nella campagna. La casa era un sogno, pulita e grande (ognuno aveva la sua camera da letto), per non parlare della vista… 👀 Purtroppo noto con dispiacere che non è più disponibile sul sito, davvero un peccato.

La vista dal nostro appartamento

Il secondo giorno lo abbiamo invece dedicato alla scoperta di queste colline e dell’area del Chianti, ovviamente sulle due ruote. Il sole era caldo, l’aria limpida e il panorama attorno a noi ci appariva davvero magico. Una giornata tra sali e scendi, paesini arroccati sulle colline e degustazione di vino. Di ritorno verso “casa” ci avrebbe poi aspettato un tramonto made in Florence… e dove ammirarlo se non dal più famoso punto di osservazione, meta obbligata dei turisti in visita alla città? Parlo di Piazzale Michelangelo.

La giornata però non era ancora finita. Avendo i biglietti per la gara della domenica, potevamo accedere al circuito anche la sera precedente, il sabato. Davide ci aveva preannunciato festa, musica e birra e così abbiamo deciso di guidare fino al Circuito del Mugello. Il sole era ancora caldo nonostante fosse sera e la strada che da Firenze ci ha condotti a destinazione è stata qualcosa di particolare che mai dimenticherò. Uno spettacolo unico, tra le colline toscane, con il vento caldo di giugno che ci rinfrescava appena e i colori della sera che scendeva… (Guarda il tragitto qui). Ovviamente la serata è trascorsa esattamente come ce l’avevano descritta e quindi birra a fiumi e musica altissima. 😛 Da veri appassionati di motociclismo! Se passi da queste parti ricordati di fare tappa da Maga Magò per un cena, come abbiamo fatto noi, merita una sosta.

I love Mugello

Finalmente il giorno della gara era arrivato! Si trattava della mia prima esperienza al MotoGP ed ero davvero emozionata. Colazione a Firenze e poi via ancora verso le colline con destinazione finale il Mugello Circuit.

Tips: Non mi era mai capitato di prendere in considerazione queste zone della Toscana per un weekend ma sono stata letteralmente folgorata dalla bellezze di questa regione. Consigliata per un piacevole weekend d’estate…

Come prenotare: TripAdvisorAirbnb

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels



Viaggio in Turchia, tra Istanbul e Cappadocia

Dove: Istanbul e Cappadocia, Turchia 🇹🇷

Come: Viaggio di coppia, fai da te.

Quando: Aprile 2019.

Budget: €€€

Durata: 8 giorni.

Voli: Turkish Airlines, acquistati a dicembre per aprile, anche i voli interni.

Visto: non necessario. Non serve nemmeno il passaporto, è sufficiente la carta d’identità.

Ammettiamolo: la Turchia e nello specifico la Cappadocia è una destinazione di viaggio diventata ormai famosa grazie ai social e agli influencer che in questi ultimi mesi sembrano aver acquistato tutti insieme un volo per questo paese. In realtà non ci sono andata per questo motivo, anzi, è stato Davide a propormi questa nuova meta di viaggio. “Andiamo in mongolfiera in Cappadocia?” mi ha chiesto un giorno. “Non chiedermelo due volte!” ho risposto. 😄 E così mi sono ritrovata a pianificare questa nuova avventura. Prima tappa del nostro mini tour turco: la città di Istanbul.

La Moschea Blu

Partiamo dall’inizio. Ho prenotato i voli direttamente sul sito della compagnia aerea. Ero davvero eccitata di provare finalmente la Turkish Airlines, visto che viene spesso inserita nella classifica delle migliori compagnie al mondo. Peccato che una volta arrivati a Malpensa il nostro volo è stato ritardato di ben 6 ore! 🤬 La compagnia ci ha comunicato che l’aeromobile sul quale ci saremmo dovuti imbarcare aveva subito un guasto (non si è capito bene in realtà, ma la sicurezza prima di tutto) che stavano tentando di risolvere sul momento. Ritardo a parte (alla fine siamo partiti verso le ore 21:00), devo ammettere che Turkish Airlines si è rivelata tutto sommato ottima: buon cibo, aerei nuovi, buon intrattenimento in volo… e così alle 3 di notte siamo finalmente arrivati in Turchia!

Lo sapevi che Istanbul è una città che si trova su due continenti (Europa e Asia)?

Fortunatamente avevo prenotato il transfer direttamente con l’hotel della città, quindi in poco tempo (davvero poco!) abbiamo ritirato i bagagli e ci siamo diretti verso la nostra auto. Non vedevamo l’ora di arrivare in camera perché era già notte fonda e la mattina seguente avevamo il tour prenotato alle ore 9. In effetti in questo viaggio non si è dormito molto… 😅 L’hotel scelto per Istanbul è stato il Miniature Hotel: situato nel quartiere di Sultanahmet, quindi di fatto in pieno centro e dove ci sono le maggiori attrazioni da visitare, è un piccolo (il nome non mente) boutique hotel, con delle piccole stanze davvero, davvero molto carine. L’hotel è stato costruito in un edificio storico e si sviluppa in altezza (c’è anche una terrazza panoramica). Il personale è stato sempre molto gentile e disponibile, come tutti del resto qui in Turchia.

Scoprire Istanbul

Alle ore 9 del primo giorno a Istanbul eravamo già pronti per il nostro tour. Da casa mi ero messa in contatto con Scoprire Istanbul, un’agenzia turistica locale creata da un ragazzo italiano e da sua moglie turca, che propone diversi tour rivolti a turisti italiani per scoprire al meglio la città (li ho contattati direttamente da Instagram e poi via mail). Avendo pochi giorni a disposizione da passare qui, abbiamo deciso di acquistare il giro classico nel quartiere storico della città. Sultanahmet infatti, nel corso dei secoli, è stato il fulcro di Istanbul: qui ha avuto sede la corte dei sovrani bizantini e sempre qui i sultani ottomani hanno edificato il loro palazzo. Sono stati eretti i luoghi di culto più imponenti, fra cui la Moschea di Sultanahmet, da cui prende il nome il quartiere odierno. Insomma, in poche centinaia di metri sono conservate le vestigia di due fra gli Imperi più importanti della storia dell’umanità e sono tutte a portata di mano. Cosa abbiamo visitato durante il nostro tour: Santa Sofia, Moschea Blu, Palazzo Topkapi e Harem (bellissimo!), Cisterna Basilica, Ippodromo. Qui trovi tutto il percorso. Plus: magari il tour fai da te costa un pochino meno, ma con Scoprire Istanbul abbiamo saltato tutte le file, cosa non da poco visto che per entrare in Santa Sofia o al Palazzo Topkapi c’erano code immense! (Tieni presente che era anche il weekend di Pasqua…). Inoltre siamo andati a pranzo in un locale tradizionale, conosciuto dalla nostra guida, fuori dalle classiche rotte turistiche. Ricordo a tutte le donne che stanno leggendo di portare un foulard o una sciarpa durante questo viaggio, accessorio indispensabile per coprirsi il capo ogni volta che si decide di entrare in una moschea.

Santa Sofia
Palazzo Topkapi: lo sapevi che i tulipani sono di origine turca?

A proposito di Cisterna, ti ricorda qualcosa? 🎥🤗

Dal Film “Inferno”

Gran Bazar e Hamam

Se desideri immergerti nell’autentica atmosfera di Istanbul, non c’è niente di meglio che perdersi tra i negozietti del Gran Bazar, uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo, famoso per le sue ceramiche dipinte a mano, la bigiotteria, i tappeti, le spezie e gli oggetti d’antiquariato. Ci siamo andati la mattina presto (anche questo era vicino al nostro hotel) e ci sarei stata per ore 😍… assolutamente indispensabile trattare sempre sui prezzi. Qui si fanno degli ottimi affari!

Una nota a parte merita anche l’esperienza hamam. Noi ci siamo imbattuti per caso nel Cağaloğlu Hamami, per caso nel vero senso della parola visto che si trovava vicinissimo al nostro hotel e nel tornare in stanza un pomeriggio abbiamo notato l’ingresso in pietra, così siamo entrati a curiosare… È probabilmente l’hamam più famoso di Istanbul, costruito nel 1741, dotato di una splendida ed affascinante architettura e inserito dal New York Times nella lista dei 1000 posti da visitare nel mondo. Vista la comodità con il nostro hotel abbiamo deciso di prenotare un trattamento verso la fine della giornata successiva così composto: ingresso nel bagno turco (uomini e donne ovviamente separati, si entra completamente nudi), 10 minuti di relax al caldo, scrub con vari lavaggi di acqua calda e massaggio con bolle di sapone. Poi shampoo e infine relax nella sala comune (sempre uomini e donne separati) dove gustare un ottimo te e dei dolcetti turchi. Che dire… la sera siamo rientrati in hotel e senza cenare ci siamo addormentati come dei sassi!

Video: @Cağaloğlu Hamami

Il secondo giorno a disposizione in città, oltre al Bazar e all’hamam, lo abbiamo dedicato alla visita del Bosforo (con gita in battello annessa), lo stretto che unisce il Mar Nero al Mare di Marmara e segna, insieme allo stretto dei Dardanelli, il confine meridionale tra il continente europeo e il continente asiatico. E ai quartieri intorno alla Torre Galata (e all’omonimo ponte) fino a Piazza Taksim, siti molto carini per delle tranquille passeggiate.

Taksim

Cappadocia

Istanbul è stata una scoperta. Ce l’aspettavamo un po’ più stile Marocco e invece abbiamo trovato una città a tutti gli effetti occidentale: pulita, organizzata, sicura, bellissima… ma finalmente era arrivato il momento di procedere con la seconda tappa del nostro viaggio, una tappa decisamente più a tema natura e all’insegna avventura come piace a noi. La Cappadocia! Direttamente dal nuovissimo aeroporto di Istanbul (un applauso per questa struttura magnifica ed efficiente) ci siamo imbarcati sul nostro volo che in circa 1 ora ci ha portati nell’interno della Turchia. L’aeroporto di destinazione è stato Kayseri, dove ancora una volta ci aspettava un driver che con il suo mini van (prenotato direttamente tramite l’hotel) ci ha accompagnati alla città di Göreme. Essendo sera, ancora non ci stavamo rendendo conto di quello che potevamo trovarci difronte il mattino seguente, ma al nostro primo risveglio (alle 5 della mattina, te l’ho detto che non si è dormito in questa vacanza!) questo è stato lo spettacolo in cui siamo inciampati appena fuori dalla nostra stanza…

La struttura scelta per il soggiorno in Cappadocia (4 notti) è stata il Mithra Cave Hotel. Se hai deciso di organizzare un viaggio qui non cercare oltre, affidati a questa struttura e non ne rimarrai deluso! La Cappadocia, una regione semi-arida della Turchia centrale, è conosciuta per i famosi “camini delle fate”, alte formazioni rocciose a forma di cono che si trovano nella Valle dei monaci, a Göreme e in altre zone. L’hotel è stato realizzato scavando proprio in questa roccia (come la maggior parte degli edifici qui) e presenta diversi passaggi, cunicoli, terrazze dalle quali poter ammirare l’alba (o il tramonto). La nostra stanza si trovava vicina alle terrazze principali e così ogni mattina potevamo ammirare lo spettacolo del sorgere del sole e lo spuntare in cielo delle mongolfiere. A parole non si riesce a descrivere bene, ma ti posso assicurare che è stato magnifico. Plus: tramite l’hotel sono riuscita a prenotare tutte le escursioni che abbiamo fatto in Cappadocia e il giro in mongolfiera, direttamente da casa prima della partenza. Devo ammettere che è stato molto comodo poter parlare con un solo interlocutore e pagare tutto in un unico conto.

La terrazza del Mithra Cave
Mongolfiere in volo

Red Tour, Green Tour e Turkish Night

Le escursioni che ho prenotato tramite l’hotel sono state: Red Tour, Green Tour e Turkish Night. Il primo tour ci ha permesso di vistare l’Uchisar Castle, il Goreme Open Air Museum, i camini delle Fate in Urgup, un laboratorio locale di ceramica, la Monks Valley, Imagination Valley e la Love Valley. Trovi qui il dettaglio della giornata.

Il secondo tour invece è stato decisamente più a tema natura (non a caso l’hanno chiamato green) e ci ha permesso di visitare l’Uchisar Village, la Pigeon Valley, l’Underground City, Ihlara Valley e il suo Canyon, Belisırma, Selime Monastery e un laboratorio locale dove si lavora l’onice. Qui i dettagli del percorso. Assolutamente da non perdere la città sotterranea (non adatta a chi soffre di claustrofobia) e Ihlara Valley, davvero rilassante!

Uchisar Village

Si vola!

Puoi venire in Cappadocia e non salire in mongolfiera? Assolutamente no! Questa esperienza è valsa tutto il viaggio e resterà impressa nei nostri ricordi per sempre. Ammetto che nei primi 10 secondi ho avuto qualche timore nel salire all’interno del cestino (che ospitava ben 20 persone) 🙈 ma una volta in volo l’unica cosa che ho potuto fare è stata ammirare la bellezza dei colori dell’alba e della valle sottostante. Wow! Ti consiglio di prenotare per tempo questa attività in quanto i palloni vanno letteralmente a ruba e i prezzi salgono vertiginosamente. Noi abbiamo prenotato mesi prima e siamo riusciti a strappare un prezzo accettabile (340 euro in due) con Turquaz Ballon, ma ho sentito di persone che hanno pagato anche 500 euro per poterci salire. Io ho organizzato tutto direttamente con l’hotel e così non ho dovuto pensare più a nulla: lo staff ti viene a prendere e ti porta a fare colazione (alle 5 della mattina, eh sì…), poi si entra nel cestino e… si vola!

Le mongolfiere vengono gonfiate all’alba
In volo (nel cestino!)
Cappadocia

Turkish Night

La Turkish Night non è altro che una cena in un cave restaurant turco a base di musica e danze locali. La serata mette in evidenza le tradizioni di danza di varie regioni della Turchia, complete di costumi tradizionali e, naturalmente, esilaranti danzatrici del ventre. Questa vivace esibizione è un ottimo modo per godersi un po’ di musica, ballare e partecipare ai festeggiamenti durante la partecipazione del pubblico (se non vuoi partecipare, scegli i posti in alto, abbastanza lontano dalla pista). Una serata piacevole e divertente, con buon cibo e open bar!

Per non farci mancare nulla, l’ultimo giorno abbiamo deciso di provare anche il tour in quad nelle valli della Cappadocia. Solitamente durante i nostri viaggi, quando ci capita l’occasione, proviamo sempre l’esperienza su queste 4 ruote, ma in questo caso non ne è valsa la pena: il gruppo era enorme e si doveva restare tutti in fila, si procedeva lentamente e non ci sono stati dei percorsi particolarmente avventurosi. Lo consiglio solo per vedere le valli dall’interno e avere così un differente punto di vista (piuttosto meglio noleggiare un quad solo per due così da muoversi in libertà. Non mi sono informata ma credo si possa fare).

Tra le vallate della Cappadocia

Tips: in Turchia abbiamo mangiato bene ovunque, non avere preoccupazioni in questo senso, è tutto davvero molto buono e i ristoranti li abbiamo trovati molto puliti (come tutto del resto). La popolazione è molto ospitale e gentile, spesso ti verrà offerto il te a fine pasto o un assaggio gratuito di dolci locali. Cambia i soldi direttamente in città e non in aeroporto, per avere un cambio vantaggioso e non dimenticare di assaggiare il vino in Cappadocia, ne resterai piacevolmente sorpreso! Leggi qui.

Come prenotare: Booking, TripAdvisorSkyScanner.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels



Honeymoon alle Hawaii (parte II)

Dove: Maui, Hawaii, USA 🇺🇸

Come: Viaggio di nozze, parte II.

Quando: Settembre 2013.

Budget: Essendo il nostro viaggio di nozze non te lo so dire 😬

Volo: Arrivavo dal Giappone, abbiamo volato con China Airlines, uno dei viaggi più turbolenti mai fatti!

Visto: Le Hawaii sono uno stato americano, serve l’Esta per l’ingresso. In questo caso è stato fatto direttamente dall’agenzia viaggi, ma puoi tranquillamente richiederlo online.

Quando ci siamo sposati, io e Davide abbiamo avuto subito le idee chiare sul viaggio di nozze dei nostri sogni: Giappone (te lo racconto qui) e Hawaii! 🌺 Nello specifico, per questa seconda tappa del nostro tour abbiamo scelto l’isola di Maui, la seconda isola più grande per superficie di tutte le isole hawaiane. Purtroppo il viaggio non è stato organizzato direttamente da me ma da una agenzia viaggi (Sandy Bay Viaggi), per questo non ti potrò fornire molti dettagli sulla programmazione. No panic! Troverai comunque qui di seguito la descrizione degli aspetti più rilevanti di questa favolosa vacanza.

Una chiesa a Maui
Fiori di Plumeria

Hotel

L’hotel scelto per la nostra luna di miele è stato il Ka’anapali Beach Resort. Viene definito l’hotel più hawaiano di tutti e in effetti è davvero molto caratteristico. Si trova su un tratto di spiaggia di tre miglia definita come una delle migliori spiagge di Maui e persino d’America! Molto tempo fa, queste sabbie e questi rigogliosi giardini venivano molto apprezzati dai re e dalle regine hawaiane che cercavano qui un ritiro rilassante e rigenerante. Non pensare ad un resort super lusso, piuttosto ad un hotel caratteristico, in perfetta armonia con il territorio circostante. Plus: ottimi i margarita preparati nel bar a bordo piscina. Vicino il resort si trova un ristorante sulla spiaggia molto carino dove ho mangiato il tonno crudo più piccante ma anche più buono di tutta la mia vita (piangevo mentre lo mangiavo… 😢).

Road to Hana

Cosa fare durante una vacanza a Maui? Percorrere la Road to Hana! La Hana Highway è infatti la strada più scenografica di tutte le Hawaii ed è composta da due segmenti, la Hwy 36 e la Hwy 360. Comincia a Kahului ma il tratto più famoso, che racchiude un vero e proprio spettacolo della natura, inizia più avanti, dal mile marker 0. Durante una vacanza a Maui, questo tour lungo la costa orientale dell’isola va assolutamente organizzato! Ovviamente ti servirà un’auto a noleggio, indispensabile qui, e come tempistiche, calcola una giornata intera, tra andata e ritorno, soste varie e pit stop per il cibo. Plus: sul tragitto troverai cascate, sabbie nere, scogliere incredibili, alberi arcobaleno, giardini dell’Eden (hey, qui è dove hanno girato la prima scena del film Jurassic Park!). 👇🏻👇🏻

Dal film Jurassic Park
La costa vulcanica

Le spiagge

Maui = spiaggia! Nelle coste dell’isola si alternano pareti di rocce laviche, spiagge di sabbia nera e distese di sabbia bianca. Vediamo allora quali sono le migliori spiagge dell’Isola di Maui.

Napily Bay – è una delle spiagge più visitate dell’isola. L’ampio arenile di sabbia dorata si affaccia su un tratto di mare che presenta acque di colore blu e una grande barriera corallina, un mix che rende questo luogo ideale per nuotare e fare snorkeling.

Baldwin Beach Park – una bellissima e lunga spiaggia di sabbia bianca. Durante i mesi invernali lungo il tratto principale le onde sono solitamente alte e regolari, rendendo il Baldwin Beach Park una destinazione popolare per chi pratica surf.

Ka’anapali Beach – (la nostra ❤️) è una stupenda spiaggia di sabbia bianca e acqua cristallina, che nel 2003 è stata votata come la migliore d’America. Il litorale è lungo 3 miglia e la spiaggia molto larga è costeggiata alle sue spalle da palme. Qui i tramonti sono davvero top!

Tramonto a Ka’anapali

Kapalua Beach – è una delle spiagge più belle dell’isola di Maui. Lo scenario è fantastico in quanto la spiaggia si trova in una baia fiancheggiata da palme e circondata da rocce laviche che si estendono fino all’oceano. Anche Kapalua Beach è considerata una delle migliori spiagge degli Stati Uniti.

Sabbia e palme in Kapalua

Makena Beach (o Big Beach) – la spiaggia più estesa di questa parte dell’isola e una delle più ampie delle Hawaii. Il litorale è di sabbia dorata con acque immacolate perfette per il nuoto e lo snorkeling.  Anche qui si vedono ottimi tramonti!

Big Beach

Black Sand Beach – è una stupenda spiaggia di sabbia nera e fa parte del Waianapanapa State Park, un parco naturale statale di circa 120 acri. Ai lati della spiaggia si trovano anche delle piscine di anchialina, ovvero delle insolite pozze di acqua dolce e salata che hanno una serie di tunnel sotterranei che si collegano all’oceano, rendendo questo spettacolo della natura veramente speciale. La vedrai percorrendo la strada per Hana.

Sabbia nera

‘Iao Valley

E dopo le spiagge e l’oceano? Pianifica una gita allo ‘Iao Valley! ‘Iao Valley State Park è considerato uno dei luoghi imperdibili della Terra ed è il secondo posto più piovoso delle Hawaii: basti pensare che la vetta della valle riceve una media di oltre un pollice di pioggia al giorno! L’attrazione principale è l’ago Iao (Kuka’emoku), un picco roccioso creato dall’erosione della roccia più morbida intorno ad esso per molti millenni. Nella cultura hawaiana, è conosciuto come la pietra fallica del dio dell’oceano. ☺️ Questa valle, considerata sacra, la puoi percorrere tranquillamente a piedi: ci sono infatti sentieri che seguono il ruscello e si immergono nell’interno della valle. Insomma, una natura davvero imperdibile!

L’ago Iao
Into the jungle
Natura incredibile!

Lahaina

Cosa fare la sera? Un suggerimento potrebbe essere quello di visitare Lahaina. Si tratta di una città storica dell’isola, trasformata nel corso del tempo in un hotspot di Maui con dozzine di gallerie d’arte e una varietà di negozi e ristoranti. Ha oltre mille anni di storia ed è stata la capitale del Regno delle Hawaii dal 1820 al 1845. Oggi la città è sul registro nazionale dei luoghi storici, da visitare. È ancora possibile avere un’idea della vecchia Lahaina mentre si passeggia lungo la vivace Front Street, classificata come una delle “migliori dieci strade” dall’American Planning Association.

Haleakala

E per finire il nostro tour… una gita sul vulcano! Quello di Haleakala è un enorme vulcano a scudo il cui corpo occupa il 75% della superficie terrestre dell’isola ed il cratere, con i suoi 10.023 piedi (3.055 metri) di altezza, è la cima più alta dell’Isola di Maui. Per raggiungere il centro visitatori del Parco Nazionale di Haleakala si percorre prima la Route37, per poi proseguire lungo l’Haleakala Crater Road che porta alla cima (ecco che l’auto torna ancora utile). Ricordati che sei su una montagna quindi le temperature sono più basse, vestiti in maniera adeguata! Rispetto al livello del mare ci sono infatti anche 30°C di differenza ed in alcuni periodi dell’anno la parte alta del vulcano può essere imbiancata da delle sporadiche nevicate 🥶 (non fare come noi che invece siamo saliti in shorts e maglietta!).

La nostra auto

Tips: Girare l’isola in auto è molto comodo, ma girarla su una muscle car americana è ancora meglio! Fai come noi: noleggia da casa una utilitaria qualsiasi e quando arrivi sull’isola chiedi se hanno delle auto in promozione. Potresti essere fortunato. (Abbiamo fatto lo stesso durante il nostro on the road in America, leggi qui).

Come prenotare: Sandy Bay Viaggi, Mistral Tour.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels



Gita al castello di Neuschwanstein

Dove: Castello di Neuschwanstein, Germania 🇩🇪

Come: Viaggio di coppia, fai da te.

Quando: Giugno 2016.

Budget: €

Durata: 3 giorni.

Da qualche tempo prima della partenza mi frullava nella testa di andare a visitare il famoso Castello di Neuschwanstein 🏰 (che nome impronunciabile!) e così guardando sul calendario il primo weekend lungo disponibile (ponte del 2 giugno), siamo partiti verso la Baviera. Ovviamente vista la vicinanza a Milano abbiamo scelto come mezzo di trasporto l’auto, attraversando l’Austria e arrivando così in Germania.

Il castello

Il castello è sicuramente uno dei simboli della Baviera. Si tratta del castello delle favole per eccellenza, fatto costruire da re Ludwig. La struttura domina dall’alto i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante con il castello di Hohenschwangau, riedificato da Re Massimiliano II, padre di Ludwig, sulle rovine di una fortezza medievale. Per godere di una splendida vista sul castello occorre raggiungere il ponte di Maria (Marienbrücke), così chiamato in onore della regina, madre di Ludwig II; purtroppo durante la nostra visita era chiuso per restauro e così non siamo potuti salire. Peccato!

Il cortile del Castello

Non conoscendo per niente la zona, per cercare un hotel mi sono affidata come sempre a Booking e ho trovato una stanza molto graziosa presso quello che in realtà è un ristorante: Schlossrestaurant Neuschwanstein (che in tedesco significa appunto Ristorante del Castello di Neuschwanstein). La caratteristica pazzesca di questa struttura è che si trova proprio sotto il castello, all’interno di un’area riservata che la sera veniva chiusa e che solo se dormivi lì potevi raggiungere. La mattina ci bastava fare due passi per essere letteralmente dentro il castello. La camera era gradevole, il ristorante buono (ricordo ancora i bretzel giganti e caldi!) ma purtroppo la sera chiudeva molto presto. Poco male, essendo in auto abbiamo potuto visitare la città vicina, Füssen per una cena. Plus: la struttura ha un parcheggio privato per chi arriva in auto e si trova a metà strada tra il castello e il paese al di sotto, Schwangau, che si attraversa proprio per arrivare a Neuschwanstein.

Füssen

A 5 minuti di auto dal castello si trova la città di Füssen, molto carina da visitare a piedi, soprattutto verso il tramonto quando la penombra avvolge le case e si accendono i lampioni. Abbiamo trovato parcheggio con facilità (non c’erano molti turisti in giro) e ci siamo incamminati tra le stradine di questa piccola città. Ricordo ancora la cena molto piacevole in un ristorante tipico bavarese, dove abbiamo bevuto un sidro di mele servito all’interno di un corno di qualche animale. Che fosse alcolico lo si capisce dalle mie guance rosse! 😂👇🏻

Ristorante locale

Dalla città parte inoltre la famosa Strada Romantica o Romantische Straße che attraversa i paesaggi più affascinanti della Baviera e porta alla scoperta di alcuni dei paesaggi più affascinanti e ricchi di storia del Baden-Württemberg (guarda qui l’itinerario completo). Peccato non avere più giorni a disposizione… ma questo sarà sicuramente un altro viaggio! 🤗

Questo suggestivo itinerario, che si snoda dalle montagne dell’Algovia a sud alle colline della Franconia a nord, è stato delineato nel 1950 con l’intento di unire le diverse realtà paesaggistiche, rinsaldando le radici degli abitanti di queste zone e facendo riscoprire la bellezza della loro storia dopo il tracollo morale ed economico prodotto dalla seconda guerra mondiale. 

http://www.tuttobaviera.it/romantischestrasse/

Da non perdere

Sulla via verso casa ci siamo fermati in Austria per una sosta e abbiamo deciso di visitare il ponte tibetano pedonale più lungo del mondo, l’Highline 179. Sulla strada Fernpassstraße B179 il ponte sospeso ad un’altezza di 114 metri collega la rovina Ehrenberg con il Fortino Claudia. Una vera emozione attraversarlo a piedi!

Sul ponte tibetano

Tips: Puoi decidere di salire al castello a piedi (la salita è abbastanza ripida), oppure puoi scegliere di montare su una carrozza trainata da cavalli che da sotto ti porta direttamente in cima per pochi euro. E sei subito in una favola!

Come prenotare: TripAdvisor, Booking.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels



3 giorni in Alsazia

Dove: Alsazia, Francia 🇫🇷

Come: Viaggio di coppia, fai da te.

Quando: Settembre 2018.

Budget: €€

Durata: 3 giorni.

Tour: Colmar, Riquewihr, Strasburgo, Friburgo, Foresta Nera e tappa a Lucerna.

Colmar

Per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio cercavo una destinazione romantica, ma allo stesso tempo abbastanza comoda da raggiungere in auto da Milano. Navigando in rete e cercando ispirazione mi sono soffermata su un paesino della Francia, già sentito nominare parecchie volte ma mai visitato prima. Hai presente le casette colorate in stile favola di Walt Disney? Ecco, questa è Colmar. Così il venerdì mattina di buon’ora siamo partiti verso la Francia.

La città di Colmar è davvero piccola ma è un vero bijoux. La percorri tranquillamente in un giorno a piedi, non ci sono molte cose specifiche da vedere, il bello sta proprio nel passeggiare per le viuzze, ammirare le casette colorate, perdersi un po’ e assaggiare di tutto… (Sono famosi i vini bianchi, non farteli scappare!). L’hotel scelto per questa prima tappa è stato il Colmar Hotel: un piccolo hotel a 10 minuti a piedi dal centro, posizionato accanto alla stazione dei treni e molto comodo per chi arriva in auto. Qui infatti il parcheggio è gratuito e la colazione (buona) è compresa nel costo della camera.

Abbiamo dedicato un giorno alla visita della città, mezza giornata il venerdì, al nostro arrivo e mezza giornata il sabato, prima di riprendere l’auto e partire per la destinazione successiva. Questa piccola città è conosciuta anche con il nome di Petite Venice, ossia Piccola Venezia, perché ciò che la rende davvero magica e romantica sono proprio la presenza del fiume Lauch e di una serie di canali in grado di creare degli scorci molto suggestivi, tutti da fotografare. 

Petite Venise

Uno degli aspetti più affascinanti di Colmar riguarda la sua infinità varietà di case a graticcio, tutte diverse tra loro, ognuna caratterizzata da particolari abbinamenti cromatici, differenti forme e configurazioni. Durante la tua passeggiata ti sorprenderai a scovare (e fotografare) le più particolari e originali!

Riquewihr

Se ti dicessi La Bella e la Bestia cosa ti viene in mente? Hai indovinato, Riquewihr, ovvero la seconda tappa del nostro tour in Alsazia. Un paesino colorato incastrato tra le vigne di questa regione, che si dice abbia ispirato il celebre film della Disney. 👑 A soli 30 minuti in auto da Colmar, vale sicuramente una visita (qualche ora è sufficiente, fermati qui prima di proseguire verso Strasburgo, magari per pranzo come abbiamo fatto noi). Insieme a Eguisheim o Hunawihr, ha ricevuto il riconoscimento di Borgo più bello di Francia. Oltre i confini di Riquewihr, lo sguardo si fisserà sull’orizzonte, punteggiato da vigne che seguono le forme delle colline.

Nel paese della Bella e la Bestia

Strasburgo

A 1 ora circa da Colmar si trova Strasburgo. La città è più grande e movimentata rispetto a Colmar, ma non per questo meno ricca di fascino. Anche in questo caso una giornata è sufficiente per goderne l’atmosfera incantata. L’hotel che ho scelto per questa notte è stato il Boma Hotel: una struttura 4 stelle in posizione centrale, decorata con oggetti particolari in stile Africa (è stato molto carino dormire qui visto che eravamo appena tornati dalla Tanzania 🇹🇿 Leggi tutto sul nostro tour sull’isola di Zanzibar). La colazione purtroppo non era inclusa (e costava ben 17€!) ma è veramente buona. Plus: il personale parla italiano, la camera è molto bella, arredata con oggetti di design, che puoi acquistare se ti va. Tutto quello che vedi è in vendita.

La cittadina è un po’ Francia e un po’ Germania: per quasi 1000 anni fu territorio dell’Impero Germanico, nel 1681 Luigi XIV la occupò e la fece fortificare. Ripassata ai tedeschi alla fine della Guerra Franco-Prussiana del 1870, fu nuovamente annessa alla Francia nel 1919 e tornò di nuovo tedesca durante gli anni della Seconda Guerra mondiale, dal 1940 al 1945. 🤨 Non è quindi un caso che sia stata scelta come Capitale europea e vi si trovino 3 importanti istituzioni: il Parlamento europeo, la Corte dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa. La visita di Strasburgo non può che partire dalla Cattedrale, una delle più alte espressioni del gotico in Europa.

La Cattedrale
Per le vie di Strasburgo

Friburgo

È tempo di tornare in Italia, il nostro weekend romantico purtroppo è giunto al termine. Ripresa l’auto, ci siamo diretti fuori da Strasburgo… e ci siamo ritrovati in Germania! 🇩🇪 E allora perché non prevedere una piccola tappa anche qui? Sulla via del ritorno, abbiamo quindi deciso di proseguire verso Friburgo in Brisgovia per una pausa bretzel. La città è molto piccola e una volta vista la cattedrale e il Rathaus sinceramente non credo ci sia motivo per dedicarci altro tempo. Attenzione ai velox! Noi abbiamo preso una bella multa…

Pit Stop a Friburgo

Foresta Nera

Da Friburgo puoi decidere se proseguire verso Berna, in Svizzera, oppure attraversare la Foresta Nera. Forse si allunga un po’ la strada ma abbiamo scelto questa opzione per avere una alternativa alla solita autostrada. Alberi e casette a perdita d’occhio e un bel panorama rilassante. Why not?

Lucerna

Per terminare il nostro weekend itinerante abbiamo deciso di fermarci per una pausa caffè a Lucerna🇨🇭. A parte il costo del caffè esagerato (4,50€!!) ci siamo rilassati in riva al lago prima di riprendere la strada verso casa e finalmente abbiamo visitato il famoso ponte coperto che fino a quel momento avevo visto solo in fotografia. Si tratta del famoso Ponte della Cappella, il più antico ponte coperto d’Europa (fu edificato nel XIV secolo e originariamente faceva parte delle fortificazioni della città. Leggi di più). Visti i prezzi eccessivi, ti consiglio di non fermarti a mangiare qui, ma di proseguire verso l’Italia.

Lucerna
In centro città

Tips: L’auto è decisamente il mezzo più comodo per girare la regione e spostarti dove vuoi. Attenzione però ai limiti di velocità soprattutto in Svizzera (qui non si scherza!). Acquista la vignette prima di varcare il confine.

Come prenotare: Booking, TripAdvisor.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels

Vietnam Tour e Cambogia

Dove: Vietnam e Cambogia 🇻🇳🇰🇭

Come: Viaggio di coppia, fai da te.

Quando: Agosto 2017.

Budget: €€

Durata: 20 giorni.

Volo: Qatar Airways con scalo a Doha e Bangkok. Un piccolo segreto: abbiamo preso il volo con partenza da Sofia, Bulgaria, pagandolo la metà rispetto a Milano. Questa nostra decisione ha implicato ovviamente uno stop di una notte a Sofia. Leggi del nostro weekend low cost!

Visto: Non necessario per il Vietnam se si resta meno di 15 giorni. Se come noi però desideri fare un salto anche in Cambogia e poi rientrare in Vietnam (per il volo di ritorno), allora dovrai farlo. Richiedi informazioni alle strutture dove alloggerai, ti aiuteranno con i documenti o faranno tutto loro, come nel nostro caso. Per la Cambogia invece il visto è necessario, ma puoi richiederlo tranquillamente online.

Tour: Hanoi, Baia di Ha Long, Hue, Hoi An, Ho Chi Minh, Siem Reap.

Hanoi

Ti anticipo che io ho una passione per le città un po’ trasandate, affollate e “profumate” 😅 (come Bangkok ad esempio) e Hanoi è proprio così. Dedica almeno 3 giorni per visitarla, ci sono templi e quartieri interessanti da vedere per scoprire la cultura locale. Per facilitare il tour, avendo a disposizione pochi giorni, ci siamo affidati ad una realtà locale tramite la scuola Ciao Vietnam. Gli studenti vietnamiti, per praticare la lingua italiana, accompagnano gratis i turisti in giro per la città. Una bellissima iniziativa per fare amicizia e aiutare questi giovani ragazzi!… Ma quali sono i luoghi principali da non perdere assolutamente?

  • Il centro di Hanoi: comprende molte aree di interesse e le zone dove conviene prendere alloggio.
  • Il Lago di Hoan Kiem: il cuore della città storica e il centro spirituale di Hanoi. Il piccolo specchio d’acqua è protetto e abbellito dalle ampie fronde dei salici che lo circondando allontanando il caos della frenetica vita moderna e proiettando il visitatore nell’atmosfera del mito legato al luogo. Qui si praticano il taichi (taijiquan), lo yoga, si passeggia, ci si incontra, si legge…
  • Il Tempo della Montagna di Giada: un isolotto presso l’angolo nordoccidentale del Lago di Hoan Kiem su cui sorge il caratteristico tempio. L’accesso al tempio avviene attraverso tre portali, decorati con simboli propri della tradizione taoista, e un aggraziato ponte rosso in legno, divenuto un’icona di Hanoi.
  • Il Quartiere vecchio: un insieme di strade, ognuna delle quali ospita botteghe artigiane dedicate a una specifica attività produttiva: c’è la strada degli artigiani, degli altari per il culto degli antenati, la strada dei fabbri, la strada dei lattonieri, …
  • La Cattedrale di San Giuseppe: un’affascinante chiesa costruita in uno stile che richiama elementi dell’architettura gotica. La piazza davanti la chiesa è una delle aree più vitali e pittoresche di Hanoi, piena di fermento a qualsiasi ora del giorno, da osservare sorseggiando un tè in uno dei numerosi locali della zona.
  • Il Mausoleo di Ho Chi Minh: il grande monumento funebre che celebra la memoria dell’eroe fondatore del Vietnam moderno. Uno dei siti più visitati e più venerati della nazione, sono sempre numerosissimi i vietnamiti che vi si recano per tributare un omaggio al condottiero della guerra di liberazione e riunificazione del paese.

E molto altro ancora ma lascio a te il sapore della scoperta!

Le strade di Hanoi

In città abbiamo soggiornato presso Hanoi La Siesta Hotel Trendy, un carinissimo boutique hotel nella vecchia Hanoi. Le camere sono arredate molto bene, con stile moderno e oggetti di design. Alcune camere sono senza finestre (in città cercano di ottimizzare gli spazi il più possibile e di conseguenza alcune camere sono molto piccole) ma puoi scegliere al momento della prenotazione. L’hotel è inoltre dotato di un ristorante all’ultimo piano dove si mangia molto bene e dove andrai per la colazione, lo staff è molto gentile e davvero premuroso! Presso la struttura è previsto un servizio navetta da/per l’aeroporto molto comodo ed efficiente, su richiesta e a pagamento. Al nostro arrivo dall’Italia, dopo il lungo volo, avere qualcuno ad aspettarci è stato davvero confortante.

Casa della Letteratura

Baia di Ha Long

Dopo aver visitato la città, volevamo spostarci sulla costa. La Baia di Ha Long dista circa 3 ore da Hanoi (ci arrivi con un mini van, controlla il tragitto qui). Ho organizzato questa escursione direttamente con l’hotel (di Hanoi) per non perdere troppo tempo nella scelta e nello scouting delle varie compagnie. Così prima della partenza mi hanno inviato alcune proposte via mail e alla fine abbiamo optato per una mini crociera nella baia con pernottamento a bordo di La Vela Cruise (2 giorni e 1 notte). La barca era pulita, la camera non molto grande ma con bagno e balconcino privato. L’emozione di navigare nella baia e attraccare di notte sotto le stelle, nel silenzio magico di questo luogo da favola, non ha prezzo! L’escursione comprende spesso altre attività, nel nostro caso avevamo: visita mattutina ad una grotta e pomeriggio gita in canoa. Plus: organizzando tutto con l’hotel non dovrai preoccuparti di nulla, nemmeno del pagamento, perché salderai l’escursione insieme al conto della camera. Un servizio comodo e veloce. Inoltre, avrai la possibilità di lasciare i bagagli pesanti in albergo e di portare con te solo lo stretto necessario per questa gita. Utile per lo spostamento in mini van e sulla barca.

Baia di Ha Long
Gita in canoa
Notte in barca nella baia

Hue

Tornati ad Hanoi a riprendere i bagagli siamo ripartiti, questa volta in aereo, verso il centro del Vietnam, più precisamente verso la cittadella imperiale di Hue. I voli interni tra le varie città sono davvero comodi e ti permettono di risparmiare molto tempo. Noi abbiamo volato con AirAsia e VietJet. Solitamente si vola direttamente verso la città di destinazione, ma al momento della prenotazione i voli erano già tutti pieni. Così abbiamo deciso di volare su Danang, una città abbastanza vicina, e da lì in auto fino a Hue (un percorso di circa 3 ore di macchina, l’hotel ci ha mandato un driver a prenderci di notte, un servizio davvero molto apprezzato).

Hue è magnifica! Una cittadella imperiale che vale la pena di visitare, fu capitale nazionale dal 1802 al 1945, con la dinastia Nguyen, che, amante dello stile di vista sfarzoso, riempì la città di palazzi e mausolei eleganti e imponenti. La Città imperiale ospita uffici, parchi e templi e, al centro, i palazzi reali della città purpurea proibita. La zona è stata danneggiata da guerre, tifoni e semplice usura del tempo, ma, nonostante molti monumenti siano ancora in attesa di restauro e in generale l’intero parco verde andrebbe valorizzato di più, alcuni palazzi sono stati restaurati e la Cittadella rimane un luogo molto affascinante da visitare.

All’inizio del Novecento, durante l’epoca di massimo splendore di Huè, l’imperatore Gia Long progettò una cittadella, formata da tre mura concentriche disposte dietro la torre della bandiera. Il muro perimetrale della cittadella, lungo 10 chilometri, è sopravvissuto ancora oggi e sarà la prima cosa che vedrete, insieme alla torre della bandiera, dopo aver superato il fiume e vi sarete avvicinati alla cittadella.

ritaglidiviaggio.it

Qui ci si muove a piedi ed è facile da raggiungere credo da qualsiasi hotel in cui si alloggia nei dintorni. Noi abbiamo scelto un piccolo boutique hotel per il nostro soggiorno: The Scarlett, praticamente nel centro della città. Plus: puoi prenotare direttamente qui il transfer verso la tappa successiva, Hoi An. Con 60$ (in due) avrai autista e tour privato con tappe intermedie. Ne vale la pena per visitare alcuni luoghi che altrimenti passeresti senza fermarti (ad esempio, le Montagne di Marmo). Trovi tutte le informazioni direttamente sul sito della struttura. Approfitta inoltre dei prezzi bassi della Spa per concederti un ottimo massaggio Thai! Dopo una giornata sotto il sole ne vale davvero la pena…

Città imperiale

Hoi An

Prossima tappa: la città delle lanterne! Viene chiamata così perché la prima volta in cui si giunge in questa zona non si può fare a meno di notare le migliaia di lanterne colorate che s’illuminano al tramonto creando un’atmosfera davvero magica. Gran parte della storia è legata al fiume Thu Bon la cui navigabilità fu alla base del successo economico e commerciale della città. Hoi An è davvero un gioiellino, tappa obbligatoria del nostro tour vietnamita. Si trova sulla costa quindi se vuoi concederti un po’ di relax al mare ti consiglio di approfittarne e di fermarti qui qualche giorno. Noi abbiamo deciso di restare ben 5 giorni, per alternare la cultura e la visita della città ai pomeriggi sulla spiaggia. E abbiamo fatto bene: ci siamo goduti il mare, la spiaggia, la città e la natura circostante. NB. il mare non è certo quello delle Maldive, ma le spiagge sono belle, ampie e attrezzate… e poi ci sono dei ristoranti dove si mangia bene spendendo poco, che non guasta! Ricordati di assaggiare i fresh roll…

Finalmente mare!

L’hotel che ho scelto per questi giorni al mare è stato il Lasenta: MERAVIGLIOSO! ❤️ Un 4 stelle con piscina a sfioro sulle risaie, ottimo cibo, colazione super, servizio impeccabile. La nostra stanza era enorme, praticamente un monolocale, arredata con gusto. Se ti va puoi noleggiare un motorino a soli 5€ al giorno, molto utile per girare la città e raggiungere le spiagge. Richiedi la camera vista risaie per godere di un panorama super.

La piscina del Lasenta

Ho Chi Minh

Scendendo sempre più a sud, siamo arrivati all’antica Saigon, ora città moderna, chiamata Ho Chi Minh. Hotel, grattacieli, ristoranti, traffico… Dopo la calma e la tranquillità di Hue e Hoi An ti sentirai catapultato in una vera metropoli che nulla ha da invidiare a città come Bangkok o la stessa Hanoi. Qui troverai di tutto a livello di servizi e molte cose da vedere, come ad esempio la Cattedrale di Notre Dame (hai letto bene e non siamo a Parigi!). Al centro di una piazza appartata ma nel cuore del sempre dinamico centro si trova questa Cattedrale, simbolo più evidente del lascito francese in questa parte di estremo oriente da sempre di religione buddista. La cattedrale è stata costruita alla fine del 1880 dai coloni francesi ed è stata però dedicata solo in seguito alla Madonna. Nel 1962 il Vaticano ha conferito alla chiesa lo status di cattedrale. Da non perdere poi il celebre museo dedicato alla Guerra del Vietnam, che ti lascerà davvero senza parole.

C’era una volta Saigon. Adesso c’è Ho Chi Minh City. Sono la stessa cosa ma sono in realtà due cose molto diverse. Perché il cambiamento di nome indica in realtà un pezzo di storia pesante da ricordare per molti. Ovvero la guerra e la sconfitta del sud da parte del Vietnam del nord e la cancellazione di Saigon. Adesso è Ho Chi Minh, la città simbolo del Vietnam ma la maggior parte degli abitanti erano restii ad accettare questa rivoluzione. Così si è scelta una via salomonica: Ho Chi Minh è il nome della città mentre Saigon è il nome dato al Distretto 1, che corrisponde grossomodo al centro della città. E tutti, più o meno, sono contenti. Sono contenti anche perché è una città vivace: e cose da vedere a Ho Chi Minh ce ne sono molte.

http://www.travelfar.it/vedere-a-ho-chi-minh/
Cattedrale di Notre Dame

Per la sera invece, ti consiglio di prendere un cocktail presso lo skybar dell’Hotel des Arts Saigon per godere di una vista magnifica sulla città e passare una bella serata in compagnia. Girare a piedi per la città è stato interessante. Qui abbiamo trovato un clima più fresco rispetto al nord (una sera è scesa persino qualche goccia di pioggia), devo ammettere che siamo stati molto bene.

Pioggia per una sera
Per le vie della città

Per questa tappa la nostra scelta di alloggio è ricaduta su un Airbnb (approfitta di uno sconto sul tuo prossimo viaggio, clicca qui). Abbiamo trovato la stanza di Anh pulita, moderna e accogliente, ma soprattutto in posizione ideale per tutti i nostri spostamenti a piedi. Le camere sono posizionate sopra un piccolo bar della proprietaria dove servono delle ottime colazioni.

Saigon moderna

Cambogia: Siem Reap

È arrivato il momento di salutare il bellissimo Vietnam e di sconfinare in Cambogia! Per farlo, abbiamo volato con AngkorAir, un piccolo ma funzionale aereo a eliche. 😅 Tieni presente che se vuoi puoi passare dal Vietnam alla Cambogia anche via fiume, risalendo il Mekong (leggi qui). Noi per una questione di tempo abbiamo optato per un mezzo decisamente più veloce, ma a mio avviso l’esperienza sul fiume deve essere davvero particolare. Quello che mi ha colpito subito di questo paese è stato il verde della giungla che circonda la città di Siem Reap, meta del nostro viaggio, un vero incanto! Il nostro hotel (Viroth’s Hotel) si trovava in pieno centro e a circa 15 minuti dall’aeroporto. Questo è stato in assoluto il migliore hotel di tutta la vacanza (ed è anche il migliore hotel del mondo secondo TripAdvisor, leggi qui). Plus: richiedi il pick up in aeroporto in Rolls Royce… è gratuito!

Arrivo in grande stile in Cambogia

Inutile dire che i templi dell’area di Angkor Wat sono qualcosa di meraviglioso (mi raccomando non perdere il tour all’alba). Dedicaci tutta una giornata. Organizza le escursioni direttamente con l’hotel, ti verrà assegnato un tuk tuk personale che ti porterà per pochi dollari dove tu vorrai. Noi ad esempio abbiamo usufruito di questo servizio per visitare anche l’entroterra e ci siamo fatti accompagnare a Kompong Phluk, un villaggio di pescatori costruito sull’acqua nelle vicinanze del lago Tonle Sap. Abbiamo preferito arrivarci così, in autonomia, senza tour organizzati. L’esperienza è stata davvero fantastica!

A spasso per la Cambogia

Per finire, in città non può mancare una visita alla celebre Pub Street. Tutto ciò che scegli di fare la sera probabilmente ruoterà intorno a questa parte della città. Situata vicino al mercato vecchio, Pub Street (ufficialmente Street 8), è cresciuta fino a diventare il centro di tutta la vita notturna a Siem Reap. L’area è piena di bar, ristoranti, discoteche, negozi, cibo di strada, bancarelle del mercato e qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.

Tips: dalla Cambogia siamo poi rientrati in Vietnam per riprendere il volo di ritorno e abbiamo passato ancora una notte all’Hanoi La Siesta Hotel Trendy. I General Manager degli hotel sono davvero molto disponibili e se possono ti aiutano in ogni modo (in questo caso ci hanno omaggiato con un upgrade della camera!). Approfittane per organizzare insieme a loro i trasferimenti e le escursioni, da casa, via mail.

Come prenotare: Booking, SkyScanner, TripAdvisor, Airbnb.

Quali sono i prossimi viaggi in programma? Scoprilo!

Seguimi su Instagram @muttitravels